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Sito denuclearizzato

"Sono stanco di sentire che la dignità della vita dipende dal giudizio di qualcuno: io voglio capire cos'è la dignità della vita sulla base di elaborazioni diverse, non solo sull'elaborazione fatta da una persona sana..."                
(A. Bergonzoni)

lunedì 12 febbraio 2007

Ciao Brunello...

Un recente studio dell'Università di Firenze intitolato "Effetto della variabilità meteoclimatica sulla qualità dei vini", ha sostenuto che entro la fine del secolo non potremo più bere Brunello, Chianti classico o Nobile di Montepulciano.
Purtroppo l'effetto serra farà si che le condizioni necessarie alla coltivazione delle viti, finora necessarie alla produzione di nettari così preziosi (...per il palato di alcuni fortunati degustatori, oltre che per il portafogli di altrettanto pochi e fortunati produttori), saranno presenti ben più a nord di dove invece le possiamo trovare oggi.
Sinceramente il mio pensiero non va solo al Brunello che generalmente non si apparecchia sulla nostra tavola; ritengo però verisimile che la questione sussista anche per il Sangiovese, il Pignoletto, che invece spesso accompagnano i nostri pasti.
Cosa berremo domani? Quanto costerà comprare il vino all'estero? Cosa faranno tutti i lavoratori delle attuali cantine produttrici? Cosa venderanno i miei colleghi di Colunga che hanno impostato una bellissima attività di imbottigliamento del vino?
Intanto i produttori toscani hanno minimizzato e hanno detto che il problema, in gran parte, non sussiste, anzi hanno sostenuto che tutto questo caldo aiuta la vendemmia, che dura di più, e la qualità dell'uva.

Per riflettere, abbiamo anche il rapporto Onu (IPCC) sui cambiamenti climatici, frutto del lavoro di oltre 600 esperti climatologi, che sembra screditare la versione dei
produttori...vedremo
Teniamo presente che oggi, se vogliamo credere agli esperti con meno visibilità ma almeno numericamente in maggioranza, faremo molta fatica a trovare sostenitori in primis tra coloro che gestiscono soldi e potere, e in secondo luogo tra quelli che hanno troppa paura di perdere troppo da un'operazione di salvataggio ormai inevitabile.
A questo proposito racconto un breve episodio riportatomi da mio suocero, sempre prodigo di aneddoti e racconti paesani, che può rendere meglio il concetto appena espresso. Premetto che la storia é vera.

"Un signore aveva un maiale di cui era molto geloso; sia per un discorso affettivo ma soprattutto perché quaranta, cinquant'anni fa un maiale era un vero e proprio tesoro.
Durante la piena del Po, riportata anche nei film di don Camillo, questo signore riuscì a rifugiarsi insieme al maiale sopra una barca. Durante la navigazione, in balia della corrente, la sua barca iniziò ad affondare, non poteva più portare un peso così grande. Avrebbe dovuto liberarsi del maiale.
Gli si avvicinò un altra barca e il signore che la guidava si offrì di caricare il maiale così da poter salvare lui e l'animale.
Ebbene, per paura che il maiale gli venisse rubato annegò insieme a lui."

Prosit!

1 commento:

Anonimo ha detto...

se non fosse che ho appena letto il messaggio sulla Quaresima ti direi che sarebbe il caso di bere del buon rosso subito....magari mischiato ad acqua!
Grazie davvero per il tuo lavoro e buonanotte uomo vulcanico!